Vacanze a Fuerteventura Canarie

0 Shares
0
0
0
0
0
0

Abbiamo passato le vacanze 2017 a Fuerteventura, nelle Canarie, le prime due settimane di luglio.

Partiamo col dire che è un’isola bellissima e affasciante sotto tanti punti di vista. I paesaggi sono il suo punto di forza, così come tutta la costa e le splendide spiagge. Il nome però la dice lunga sul posto. Alcune fonti dicono che derivi da “avventura”, altre da “fortuna” o da “ventura” nel senso di sorte. Nessuna fonte parla di vento, eppure l’assonanza ci porta proprio lì. Quello che non manca a Fuerteventura è infatti proprio il vento e il meteo non proprio “simpatico” almeno nel periodo in cui c’eravamo noi. Ogni mattina iniziava con un’immancabile pioggerellina per poi aprirsi verso mezzogiorno. Le temperature non si alzavano più di tanto e, se consideriamo il vento, non faceva proprio caldo. La temperatura dell’acqua è, diciamo, “fresca”, qualcuno dice “rinvigorente”, per i miei gusti la potrei definire “gelida”. Io adoro stare in acqua, ma quelle vacanze le ricorderò sempre per aver fatto solo un bagno a Playa del Matorral, noto anche per essere il punto di mare più calmo e caldo dell’isola. Le spiagge sono però stupende, da cartolina, per nulla affollate e tante, decisamente tante.

Di base eravamo all’Hotel Las Marismas di Corralejo, un megarestort che usavamo puramente come base per dormire. Le camere erano molto comode e spaziose, composte da camera da letto matrimoniale, ampio soggiorno con due divani letto e angolo cottura grande e attrezzato, bagno e balcone. C’erano varie piscine, sempre sovraffollate, che abbiamo utilizzato solo il giorno della partenza, palestra (sì, ci siamo andati ogni mattina prima di partire! 😱), ristoranti, miniclub… Insomma, tutto quello da cui solitamente rifuggiamo. Unica grossa pecca, il “vicinato”: il posto era davvero strapieno di inglesi che amavano trascorrere il tempo (soprattutto le serate e le nottate) bevendo e facendo baccano, e talvolta ci è capitato di dover discutere animatamente per poter riposare. Ma torniamo a noi…

Corralejo è una città che si trova a nord dell’isola, dove si concentra l’attività economica e la movida. Abbiamo noleggiato un’auto per tutte le due settimane e ogni giorno andavamo all’esplorazione di una parte dell’isola. A mezzogiorno ci organizzavamo con panini preparati al mattino (la zone intorno all’hotel era piena di supermercati molto forniti), mentre per la cena cercavamo un ristorante sulla strada del ritorno (ricordo in particolare Casa Luis a Tiscamanita, un posto in cui il proprietario apre quando e se vuole e ti porta quello che decide lui… tutto buonissimo. Il consiglio è di fermarsi nelle taverne sperdute dell’entroterra, dove si mangia meglio e a prezzi davvero contenuti). La sera una felpa ci stava tutta, e a volte anche una giacca a vento. Un po’ imbottita, magari. E pure una sciarpa!

L’isola ha origine vulcanica e qui sta proprio l’origine del suo fascino. L’interno è segnato da bellissime strade sterrate da percorrere e sembra di stare in un luogo alieno, lunare. La più bella in assoluto è la FV-30 che passa per Betancuria: ci sono diversi punti “Mirador” di osservazione dove fermarsi e fare delle suggestive foto o anche solo ammirare il paesaggio. L’asfalto nero della strada è l’unico elemento umano che fa capire che non siamo su un altro pianeta. Era il primo anno che avevo il drone e ho potuto fare degli scatti molto suggestivi dall’alto. Ma ciò che regala le emozioni migliori in termini di paesaggio sono le spiagge: il blu dell’acqua (fredda), il bianco della spuma ondosa, l’azzurro del cielo giocano con il nero della roccia vulcanica e le varie tonalità della sabbia. L’apoteosi del paesaggio alieno la si ha alle dune di Corralejo: a poca distanza dal centro cittadino ci si catapulta in questo luogo surreale, sempre diverso, nel quale ci si può divertire a fare foto e a scivolare giù dalle dune. É un posto che rimane nel cuore, merita andarci anche più volte con le diverse luci del giorno.

Le spiagge a Fuerteventura sono proprio come piacciono a me: vuote. Sì perché ci sono tantissime spiagge e spiaggette che non essendo servite da bar o altro vengono snobbate dai flussi turistici. Ci sono poi le spiagge più famose come Caleta de Fuste, Cofete (da non perdere), Playa de Sotavento, Morro Jable, la Oliva, El Cotillo e tantissime altre. Prima di raggiungere Cofete è molto suggestivo fermarsi al faro Punta Pesebre, da cui ammirare un paesaggio mozzafiato con onde altissime che si infrangono contro gli scogli. Sulla spiaggia c’è poi un pittoresco piccolo cimitero semi-sommerso dalla sabbia: le leggende su questo luogo sono collegate a Casa Winter, una villa arroccata poco più in alto che si narra essere stata il rifugio segreto di un generale nazista, e dalla quale, attraverso una serie di gallerie e passaggi segreti (mai scoperti) si dovrebbero raggiungere delle grotte nascoste all’interno delle quali erano celati dei sottomarini. A Playa de Sotavento da non perdere l’escursione tra alta e bassa marea, che crea dei veri e propri isolotti di sabbia bianchissima all’interno di una sconfinata laguna azzurra. Imperdibili poi le Grotte di Ajuy a Puerto de la Peña, raggiungibili dall’omonima spiaggia attraverso un percorso che sembra in parte scavato nella roccia dalle onde stesse. Imprescindibile poi la visita a Playa del Bajo de la Burra, meglio conosciuta come Popcorn Beach: una spiaggia che sembra davvero fatta di popcorn, per quanto, essendo di corallo, un po’ difficili da digerire. Il bello è che sono una diversa dall’altra, sembra di stare ogni volta in un luogo diverso. Ad accomunarle, però, una particolarità: su tutte sono stati costruiti, con la pietra locale, dei muretti antivento a pianta circolare, che sembrano delle specie di nuraghi non finiti… utilissimi visto il vento spesso così forte da frustarti con la sabbia sollevata. Peccato per l’acqua… l’ho già detto vero che è fredda? In realtà forse era più un mio problema: mia moglie, che riesce ad avere freddo anche ad agosto, si è fatta il bagno ovunque e in tutta serenità divertendosi a giocare con le onde (quasi sempre presenti) insieme all’allora piccolo di casa.

Come attrazioni, se così vogliamo definirle, da visitare assolutamente, c’è il bellissimo giardino botanico e l’Oasis Wildlife a La Lajita: un’infinita varietà di piante e animali, adattissimo ai bambini. Altro punto interessante e curioso la salina/museo Salinas del Carmen, in cui si può passeggiare tra le storiche vasche ancora in uso. A La Oliva c’è la Casa de los Coroneles, una dimora storica dove sembra di stare nel far west. Divertente anche l’incontro ravvicinato con gli scoiattoli che vengono a cercare qualcosa da mangiare: diciamo che le bestiole sono state una costante della vacanza, perché li si trova un po’ ovunque sull’isola, anche in spiaggia. Merita una visita anche l’isola de Lobos, dove si può raggiungere la vetta di un ex vulcano e il faro del capo più estremo dell’isola dopo aver attraversato a piedi un paesaggio ai limiti dell’incredibile. Se poi, come noi, si è animati da un (in)sano spirito urbex, non si può non andare in esplorazione del parco acquatico abbandonato di Corralejo, pieno di “inquietanti” strutture quali l’Horror Hotel, il Diner americano anni ’50, il veliero pirata e l’acquario.

Lascio alle foto raccontare il resto.

Credo che di Fuerteventura sia facile innamorarsi e lo testimoniano anche i numerosi italiani che troverete nelle varie attività commerciali…mollo tutto e apro un chiringuito. Anche se è stata la vacanza più fredda (aridaje) della mia vita, in fondo mi è piaciuta molto, specialmente per i paesaggi.

Foto di Fuerteventura canarie

0 Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

You May Also Like