Diario di viaggio e galleria fotografica del viaggio vacanza in Vietnam dall’11 al 31 luglio 2024.
Partenza (e ritorno) da Malpensa e arrivo a Hanoi via scalo a Doha con Qatar Airways.
Informazioni utili per il viaggio in Vietnam
Pernottamenti Homestay
Abbiamo scelto tutti degli homestay (trovati su Booking o Airbnb) ovvero sistemazioni all’interno delle case dei vietnamiti. Potremmo definirli degli alloggi in famiglia tuttavia sono strutturati come fossero delle piccole pensioni, hanno bagno privato, aria condizionata, frigo, Tv, ecc. Costo irrisorio circa sui 20 euro a notte per tre.
Ci sono chiaramente anche gli Hotel, come quello di Hanoi, costo più o meno doppio. Ovviamente dipende da che tipo di Hotel.
Valuta
Il primo pensiero appena arrivati sono i soldi. La valuta locale è il Dong. Al bancomat riuscivo a prelevare un massimo di 3 milioni di Dong alla volta, equivalenti a circa 100 euro. Non esistono monete, solo banconote.
Pagare con le carte non è sempre possibile, per cui bisogna prelevare spesso. Girare con “milioni” in portafoglio fa un certo effetto. Se non ci fosse stato l’euro probabilmente sarebbe così anche da noi.
Zanzare
Partiti con litri di antizanzare (Deet) e deterrente per vestiti (Biokill)…mai usato nulla se non un po’ di antizanzare per mia moglie perché io vengo proprio ignorato…sono le zanzare che hanno paura di me.
Meteo
Luglio è il periodo delle piogge e dei Monsoni ci aspettavamo acqua costantemente. Invece non abbiamo mai usato le giacche antipioggia. Ogni tanto pioveva ma giusto 4 calde gocce. Durante l’unico temporale eravamo dentro un ristorante a cena.
La temperatura è sui 40° ma con umidità pazzesca. Pochissimo sbalzo termico tra giorno e notte. Si usciva di casa e si iniziava a sudare.
I vietnamiti hanno ventilatori ovunque. Vi sedete in un bar e taac dopo 1 secondo e mezzo vi ritrovate puntati addosso almeno 3 ventilatori a velocità massima.
Traffico, viabilità e mezzi.
L’impatto con la viabilità vietnamita è abbastanza traumatico ma in linea con la maggior parte dei paesi esotici.
Da subito ho dedotto che la maggior parte dei vietnamiti non ha un auto, il mezzo per eccellenza per tutto è lo scooter. C’è una quantità spropositata di scooter che girano, parcheggiati ovunque, circolano ovunque e trasportano qualsiasi cosa, ma proprio qualsiasi. Essendo il mezzo di famiglia è normale vedere madre, padre e 1-2-3-4…fino a 5 figli, anche piccoli, trasportati. Caschi poco pervenuti. Poi ci sono gli scooter da lavoro, gli scooter negozio, gli scooter banchetto street food con carbonella, ecc. ecc.
Macchine poche e quasi tutte adibite a Grab ovvero Taxi/Uber. Si scarica una apposita app ed è semplicissimo chiamare un Grab ovunque per andare ovunque anche molto distante.
Tramite l’App si può pagare con carta di credito. Chiamando un Grab la mattina l’autista si propone di stare con voi tutto il giorno, anche aspettandovi per 4/5 ore. In questo modo loro hanno la giornata assicurata e non stressano per i tempi. È come avere un driver personale. I pagamenti successivi sono in contanti ma sempre con tariffa Grab. A parte un paio di musoni abbiamo sempre incontrato autisti simpatici e gentili. Unica cosa è che se andate da qualche parte poi vi portano a vedere il negozietto locale col quale evidentemente avranno degli accordi.
È stato il primo anno che non noleggiavo la macchina ma devo dire che sono stato anche contento. Il servizio Grab è rapido, veloce ed economico.
L’esperienza più insolita in Vietnam è attraversare la strada. Ci sono ben le zebre ma potete anche diventare vecchi che tanto nessuno si ferma, spesso neppure ai pochi semafori. Dovete agire con decisione. Guardare il flusso esagerato di scooter che viene verso di voi, guardare i guidatori negli occhi e poi iniziare a camminare, sempre fissando il guidatore a voi più prossimo. Come per magia o come un flusso di formiche di fronte ad un ostacolo gli scooter vi eviteranno senza mai fermarsi. Ma mai e poi mai smettere di fissarli. Le prime volte è dura poi ci si abitua. Fortunatamente le velocità sono ridotte.
Mangiare
I vietnamiti pare mangino sempre e le città sono piene di street food. I piatti si lavano in bacinelle d’acqua per strada.
Ovunque si vedono piccoli sgabellini per sedersi e durante i pasti sono soliti buttare tutto per terra come se fosse un bidone a cielo aperto.
I piatti locali si trovano ovunque, già meno diffusa la cucina europea. Però si mangia bene e a prezzi irrisori. Ovviamente ci sono pure i ristoranti classici. Io che ho sempre problemi col mangiare, non mangiando molti cibi tipo pesce e verdure, mi sono sempre trovato più che bene.
Da provare assolutamente l’egg coffee ovvero il caffè vietnamita con l’uovo sbattuto, come quello che mi facevano da piccolo e il salt coffee ovvero caffè con panna e sale.
Il caffè vietnamita è eccezionale, servito in appositi bicchieri con decantatore lento. Un gusto diverso dal nostro caffè, con intense note di cacao.
Lingua
Pochi vietnamiti parlano l’inglese ma con Google Translator ci si arrangia sempre.
Divertente curiosità: se un ragazzino e ragazzina vi si avvicina chiedendovi di parlare inglese è normale. Lo fanno per dialogare e imparare la lingua. Una esperienza particolare. La lingua vietnamita è totalmente incomprensibile, tuttavia è bello sentirla parlare perché è molto musicale.
Prese elettriche
Entrano le normali spine italiane (luce ma senza terra) e le Schuko.
Salute
Non mi era mai capitato di ammalarmi in vacanza ma quest’anno le botte di aria condizionata che qui in Vietnam ovunque viene tenuta al massimo, nonché ventilatori in ogni dove, mi hanno provocato una fortissima tosse. Dapprima in farmacia mi hanno dato delle blande e inutili caramelle, tanto valeva mi dessero dei fiori di Bach. Così dopo due giorni di tosse forte trovo un dottore e con fatica cerco tramite Google translator di spiegargli la cosa. Dopo avergli tossito in mano un polmone mi dice (sempre con Google translator) “ok antibiotici”. Tira fuori dei sacchetti contenenti ognuno ben 7 pillole di variopinti colori. Un sacchetto la sera, uno la mattina, per 3 giorni. Il giorno dopo non avevo più nulla. Cosa ho preso è un mistero ma al momento sono vivo. Comunque ora sento Radio Maria anche senza radio.
Telefonia
Ho fatto l’opzione Mondo di Tim Business per il mio numero, inoltre ho preso una e-sim con dati illimitati ed ancora una scheda SIM presa all’aeroporto inserita in una “saponetta” wifi per mio figlio e mia moglie. Un po’ ridondante ma ho sempre avuto copertura.
Hanoi (dal 12 al 18 luglio 24)
Il primo impatto con Hanoi è abbastanza pesante. Vuoi per il clima, vuoi per il traffico, vuoi perché quando tocchi piede in una terra straniera devi comunque capire come muoverti. È come atterrare in un mondo alieno.
La prima cosa che mi ha colpito è il caos, ma un caos ordinato. La gente sembra come anestetizzata, nonostante il traffico caotico e il continuo suono dei clacson, non sono per niente nervosi. Loro suonano per avvisare non per inveire come invece si usa fare da noi. I vietnamiti devono essere molto riservati nel mostrare emozioni difatti sono calmi, pacati, non è facile vederli sorridere. Se non entrate in confidenza non aspettatevi grandi dimostrazioni emotive.
Il centro di Hanoi è il classico paese esotico. Negozi ovunque, bancarelle per il cibo ovunque, scooter parcheggiati in ogni dove. Girare per il centro città è già una esperienza da fare. Il primo giorno, stremato dal caldo decido di trovare una panchina per riposare un po’. Nel giro di 5 secondi è arrivato un bambino a chiederci di parlare inglese con lui. Sapendo della cosa non mi sono meravigliato e dopo qualche attimo di imbarazzo mio figlio Giacomo inizia a chiacchierare con lui. Nel mentre arriva un tipo che mi sfila la scarpa e comincia a cucirla e sì effettivamente ne aveva bisogno. Un altro attimo dopo spunta la signora che vende i ventagli, seguita da quella che vende frutta, poi arriva un altro calzolaio per sistemare le scarpe di mio figlio…insomma come api intorno al miele. Uguale.
Lezione di vita imparata: se sei turista siediti su panchine defilate e non in bella vista altrimenti scordati di riuscire ad andartene per un bel po’. Devo dire che comunque non sono fastidiosi e considerando che chiedono davvero pochi spicci in cambio di quello che vendono si aiutano volentieri.
Da vedere ci sono diverse cose ad Hanoi, il tempio Ngoc Soc, il treno che passa in mezzo alle case, il ponte sul fiume Rosso Long Bien, il tempio della Letteratura, il mausoleo di Ho Chi Min, il suggestivo lago Trúc Bạch dove è possibile fare anche un giro su dei buffi pedalò cigno, la pagoda Tran Quoc e lo spettacolo delle marionette, quest’ultimo merita perché è fatto molto bene da un punto di vista scenico. Ovviamente va considerato che qui il gusto artistico è molto diverso da quello occidentale. Ma proprio per questo affascinante.
Riguardo al treno ci sono due punti in particolare. Quello riportato su guide e mappe è chiuso a causa di un incidente ad una turista che pur di fotografare il treno non si è spostata in tempo. Per raggiungere l’altro basta farsi accompagnare da un Grab.
Ad Hanoi molto particolare l’immenso mercato coperto dove si trova davvero di tutto altro che Amazon. I prezzi ovunque sono davvero contenuti per un europeo tuttavia ai vietnamiti non dispiace contrattare.
I vietnamiti sono piuttosto religiosi anche se non mi sono ben chiari i culti e le religioni che sembrano diverse. In ogni dove ci sono templi e pagode di vario tipo di stampo buddista. Molto scenici da vedere pieni di decorazioni, colori, simbologie, ecc. Il termine “sobrio” non fa decisamente parte della cultura vietnamita ma direi orientale in generale.
Pu Luong (due giorni durante la tappa di Hanoi)
Durante la tappa di Hoi An abbiamo visitato la riserva naturale di Pu Luong presso il lodge homestay di una amica. Questa è stata la tappa più affascinante del viaggio anche se durata solo due giorni. Pur non essendo la stagione giusta e con un cielo plumbeo siamo finiti in una zona davvero poco turistica del Vietnam. Montagne, colline, campi, risaie, fiumi, cascate…uno scenario davvero stupendo. Abbiamo camminato attraverso percorsi incantevoli dove la natura è più rigogliosa che mai. Spettacolari i mulini ad acqua. Ingegnose costruzioni che portano acqua nelle risaie. Le foto col drone di questa zona sono decisamente particolari.
Col senno di poi avrei trascorso molti più giorni in questa zona.
Baia di Ha Long (18 e 19 luglio)
Lasciata Hanoi ci siamo diretti armi e bagagli a prendere la nave per la baia di Ha Long. Poco più di un giorno e una notte su una grande nave. Esperienza piuttosto deludente per non dire terrificante. Vuoi perché la baia sì è bella ma tendenzialmente solo se vista dall’alto, vuoi perché era una di quelle cose tutte organizzate, alla tal ora c’è questo, poi cena, poi nanna, poi gita, ecc. ecc. In particolare alla gita si viene accompagnati con una barca a fare un giro con le canoe…non certo bellissimo e quindi su una piccola spiaggia per fare un bagno. Ma l’ambientazione è stile spiaggia salentina a ferragosto e l’acqua non è di certo invitante. Non la rifarei né la consiglierei. Tuttavia le foto fatte con il drone sono molto spettacolari.
Vai al foto album della baia di Ha Long
Ninh Bin/Trang An (dal 19 al 21 luglio)
Dalla baia di Ha Long abbiamo preso un bus per Ninh Bin/Trang An. La città vecchia Hoa Lu di notte è spettacolare con le pagode e le vie tutte illuminate.
Da qui il giorno successivo abbiamo fatto la gita a Trang An. Qui su delle piccole barche a remi usati in modo molto scenico con i piedi (!) ci siamo addentrati in un paesaggio molto suggestivo benché non fosse la stagione giusta. Zona patrimonio Unesco.
Alto luogo molto particolare la zona di Mua Caves la cui attrazione principale non sono le caverne ma il viewpoint con dragone che si raggiunge dopo una notevole scalinata. Da qui si gode una vista molto bella su tutta la zona di Trang An.
Altra tappa alla Bai Dinh Pagoda un monumentale complesso di templi.
Vai al foto album di Ninh Bin/Trang An
Hue (dal 22 al 24 luglio)
Dalla zona di Trang An ci siamo spostati durante la notte verso Hue con uno sleeping bus. Gli sleeping bus sono autobus con cuccette loculo.
C’è un sorta di chaise long con in dotazione copertina…di Hello Kitty nel mio caso.
Dormire? Beh considerano la guida sportiva e le strade sconnesse non è decisamente facile. Viaggio indimenticabile e la consiglio assolutamente come esperienza. Ovviamente ci sono diversi tipi di sleeping bus. I più lussuosi sono quelli per i turisti. Noi a causa di un ritardo nella prenotazione abbiamo viaggiato su uno sleeping bus per i locali.
Hue è una cittadina non particolarmente interessante in sé. Tuttavia degna di nota la cittadella imperiale con palazzi, giardini e decorazioni che lasciano a bocca aperta. È una tappa da non perdere. Si trovano un sacco di persone che si fanno fotografare nei costumi tradizionali ed è piacevole guardarli e fotografarli. Bello da vedere il ponte Truong Tien “cambiacolore” illuminato di notte. Suggestivo anche il giro su una delle tipiche barche “dragone” sul fiume dei profumi. Tappa da non perdere il villaggio dell’incenso di Thuy Xuan. Una esplosione di colori. Molto turistico ma unico.
Nella zona vengono proposte tutta una serie di visite a diverse tombe mausoleo. Le abbiamo fatte tutte ma secondo me non valeva la pena. Le più belle e imponenti quella di Khải Định e Tu Duc. Per strada si trova anche il parco acquatico abbandonato. Giusto il tempo di un paio di foto dato che mi piacciono i luoghi abbandonati ma non imperdibile.
Nella tratta da Hue a Hoi An abbiamo fatto tappa alla bella spiaggia di Lang Co. Unica spiaggia della mia vita con decorazioni autunnali. Sulla baia omonima invece coltivazioni di perle. Nei negozietti vicini si possono acquistare gioielli e perle a prezzi interessanti.
Hoi An (dal 28 al 30 luglio)
Ultima e più lunga tappa la cittadina di Hai An. A mio avviso molto più bella e suggestiva di Hanoi tuttavia estremamente turistica ma a suo modo “verace”. Come in tutti luoghi è importante spostarsi da flusso di gente e imboccare vie che poi portano in posti sconosciuti che però riservano sempre sorprese. Pochi gli europei, molto turismo asiatico. La notte il fiume si anima di barche illuminate di mille colori ed è veramente bello passeggiare lungo gli argini. Il centro antico di Hoi An è pieno di suggestivi negozietti dove si possono trovare moltissime cose tipiche da regalare o regalarvi. In particolare Hoi An è famosa per la confezione di abiti su misura e per le lanterne. Facilmente ci si imbatte in gruppi famigliari di 5 e più persone tutti vestiti con la stessa stoffa. Perdersi nel market coperto è una esperienza indimenticabile. Tutti cercano di vendervi qualcosa ma mai con insistenza. Fa parte del gioco. In particolare cercavo la miscela di caffè locale e non quello venduto nei negozi per turisti. La signora che ce lo ha venduto era talmente simpatica che ci ha venduto di tutto. A Hoi An ci sono delle “attrazioni” a pagamento che vale la pena visitare, templi, pagode, case tradizionali e via dicendo. Si può acquistare un biglietto per 5 ingressi e scegliere ciò che più piace. Vale la pena farlo perché alcuni luoghi sono davvero suggestivi…e con pochi turisti. Da Hoi An si possono fare diverse gite. Ci siamo rivolti ad una agenzia per organizzare il tutto con pick up direttamente dal nostro Homestay. La prima è stata al sito del tempio My Son, una sorta di piccola Angkor Wat. Altra gita a Ba Na Hills una pacchianissima versione asiatica di Gardaland situata su più colline collegate tra loro da numerose cabinovie. Famosa per il ponte sorretto con le mani, uno spot fotografico ben riuscito. Non mi è piaciuto il posto ma di certo suggestivo per chi ha bambini o a chi piace il genere “oppa asian style”. Altra gita alle Marble Mountains, ennesimo tempio ricavato nella roccia. Non certo imperdibile secondo me.
Volendo concederci una giornata al mare siamo stati alla spiaggia di An Bang. Durante il giorno sembra una tranquilla e normale spiaggia piuttosto deserta ma verso le 17 in un attimo si anima di centinaia di persone. Dal nulla appaiono chioschi per cucinare e vendere il pesce appena pescato. Animata da soli locali che si concedono qualche ora al tramonto al mare.
Abbiamo visto anche lo spettacolo Hoi An Memories che è una delle principali attrazioni della cittadina di Hoi An. Si tiene tutte le sere su un’isoletta sul fiume. È uno spettacolo molto particolare che su un’area di 25.000 m² combina poesia, musica, luci e arte scenica vietnamita. Si compone di cinque parti che raccontano la storia del Vietnam, ognuna delle quali riserva piacevoli soluzioni coreografiche. Lo stile è quello asiatico, molto sfarzoso, colorato e decorato. Ma si fa guardare con piacere.
Quello che mi è piaciuto meno è la location. Lo spettacolo si svolge infatti all’interno di un’area tipo parco dei divertimenti che si chiama appunto Memories Land. Una sorta di altra Gardaland asiatica dove c’è anche un albero che ricorda quello di Prezzemolo. Ci avevano consigliato di andare lì prima per visitarlo ma sinceramente vale la pena, almeno per noi adulti. Lo spettacolo inizia alle ore 20:00 ed sufficiente essere lì per le 19:00. Dalle ore 17:00 ci sono in giro per il parco diversi mini show. Noi però ci siamo piazzati in una birreria a scolare diverse pinte locali mentre il giovane Giacomo si guardava i vari spettacolini in giro.
Sempre da Hoi An una esperienza da fare è il giro sulle caratteristiche barchette cesto tonde che parte dal Coconut Village. Davvero suggestivo e molto tradizionale. Le ceste barca sono molto caratteristiche e originali ed è un modo per supportare l’economia locale dato che i conducenti fanno un lavoro non indifferente pagaiando tutto il giorno.
Passeggiando fuori Hoi An siamo finiti al villaggio dei falegnami e a quello delle ceramiche. Il primo decisamente fuori dalle rotte turistiche e in parte abbandonato. Molto belle lei creazioni degli artigiani che abitano e lavorano nelle loro botteghe. Botteghe che da sole valgono la visita. Più turistico il villaggio delle ceramiche ma con un po’ di pazienza si trovano dei pezzi molto interessanti.
Ulteriore visita una sera a Danang per vedere il dragone sul ponte che sputa fuoco e acqua. Suggestivo ma davvero troppa gente.
Molte cose in Vietnam risultano “strane” agli occhi di un occidentale. Non tutte possono piacere e alcune tradizionali possono essere viste come “trappole per turisti” mentre altre che in realtà lo sono, sembrano tradizionali. Nei luoghi turistici è difficile ormai capire cosa è tradizione e cosa è “coreografia” per il turista. La classica donna vietnamita con il cappello a cono che porta in spalla il bastone con appese due ceste di frutta è una immagine ricorrente. Hanno ormai capito che al turista interessa poco la frutta, ma molto più fotografarle. La merce in vendita non è più la frutta ma la propria immagine.
Così si chiude il nostro viaggio in Vietnam.
Dovessi rifarlo non lo rifarei mai così. A parte le troppe cose e le tappe serrate mi sarebbe piaciuto perdermi di più nel Vietnam meno turistico, meno parco dei divertimenti. I soli due giorni nella riserva naturale di Pu Luong hanno valso oltre il 50% del viaggio. Arrivederci Vietnam, la prossima volta sarà un on the road magari in scooter per poter perdersi di più in questo incredibile paese.