Macro foto di sauri – lucertole

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Sauri, o più comunemente detti lucertole, in mostra al Museo di scienze naturali dell’Alto Adige. È proprio un meraviglioso mondo quello di queste, non sempre piccole, creature che come il nome richiama, riportano all’immaginario di antichi animali preistorici. Lucertole, varani, iguane, camaleonti, balisischi, gechi e molte altre specie. Il museo ha organizzato una speciale visita per appassionati di fotografia in modo da poter fotografare fuori dalle loro teche questi curiosi animali.

Grazie all’amico Sandro (qui il suo post e foto) che mi ha suggerito l’evento ho passato due ore con un variopinto gruppo di appassionati di fotografia divertendomi a fotografare questi affascinanti animali. Chi con zaini pieni di attrezzatura fotografica, chi con lo smartphone. Tutti in cerca dello scatto particolare.

Come fotografare i sauri / lucertole?

Io ho portato di tutto (tutto Canon), dal 70-200, il supermacro 65 MP-E, il 100 macro. Flash anulare, altro flash e due treppiedi (uno per la macchina e uno per il flash).
Alla fine ho usato solo il 100 macro perché il flash non si poteva usare dunque l’unico obiettivo che mi permetteva di fotografare con la sola luce ambiente era proprio quello. Il 65-MPE richiede infatti tanta luce mentre il 70-200 ha una distanza di messa a fuoco troppo lunga, comunque meglio se avessi portato il 100-400 che ha una distanza minima di messa a fuoco minore.
Ammetto di essere rimasto un po’ deluso perché senza flash l’impresa diventava molto più complessa. Al museo ci sono vari tipi di luce con temperature colore molto diverse e questo rappresenta sempre un grosso problema quando si va a fare il bilanciamento del bianco in fase di sviluppo RAW. Le luci diffuse, inoltre, non permettono di dare profondità all’immagine rendendo tutto molto piatto. Dal primo scatto sapevo già che mi avrebbe aspettato un notevole lavoro di mascherature per dare un po’ di tridimensionalità alle immagini. Non usare il flash comportava anche un altro grosso problema, il micromosso. Non volevo esagerare con gli ISO per cui ho impostato 200 ISO fino ad arrivare ad un max di 800. Diaframmi un po’ chiusi ma non troppo per avere un bel bokeh. Va difatti considerato che, nonostante il museo avesse predisposto due tavoli con ambientazione per noi fotografi, non vi era uno sfondo neutro per cui lo sfocato o bokeh di fondo era ideale per nascondere quello che c’era dietro il soggetto. Ho scattato in media a f8 concentrandomi sempre il punto di fuoco sugli occhi in modo che risultasse a fuoco il musetto.
I tempi risultanti per una corretta esposizione erano da 1/5 di sec a 2 secondi ca. Fortunatamente i sauri sono animali lenti, ma non tutti. Delle 120 foto fatte ne ho salvate 18, le altre scartate per micromosso.

Il grosso lavoro è arrivato dopo in fase di sviluppo RAW.

Le foto risultavano, come avevo previsto, veramente piatte, così mi sono messo con calma a “giocare con le maschere”. Questo vuol dire prima abbassare la luminosità generale, aumentare il contrasto, alzare i toni scuri, saturare e poi solo sul soggetto principale creare una maschera più chiara (di 2 ev almeno) e pennellare (30%) il soggetto in modo da farlo “bucare” fuori dalla foto.

Usando una pressione del 30% si può gradualmente, partendo dai bordi, simulare che il soggetto sia illuminato da una luce spot.

L’esempio prima/dopo qui sotto è abbastanza significativo.

Ovviamente è una questione di gusto personale il risultato finale.

A me, ovviamente, piacciono così 😉

La foto del camaleonte su sfondo bianco che apparentemente sembra scontornata in realtà è la meno elaborata di tutte. Semplicemente ho scattato dal basso verso l’alto e il soffitto ha fatto da sfondo.

Oltre alle foto, per coprire i momenti buchi tra le attese, ho fatto anche un piccolo video col telefono.

Galleria fotografica macro sauri / lucertole

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