Nella notte tra il 28 e il 29 ottobre 2018 una tempesta di vento, che ha preso poi il nome di Vaia, ha abbattuto migliaia di alberi nella zona del lago di Carezza sotto il Latemar.
Interi boschi distrutti per sempre e un paesaggio che non tornerà mai più quello di prima.
In queste occasioni ci si rende conto di quanto sia fragile il nostro mondo. Non voglio fare del moralismo spiccio, è facile avere bei pensieri quando ci si trova di fronte a scenari di questo genere. Purtroppo però stiamo abusando della nostra terra. Vogliamo sfruttarne la bellezza ma non siamo capaci di rispettarla. Ma i problemi non nascono qui. E’ il battito di ali di milioni di farfalle nel mondo che ha creato un vento così forte da distruggere un bosco qui. Ogni piccolo gesto contro l’ambiente, ovunque esso sia fatto, crea uno squilibrio. Ci manca una visione di insieme. Parliamo ma non facciamo. Pretendiamo ma non diamo. Siamo tutti colpevoli. Poi la natura ci presenta il conto.
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Trotz der Wunden ist der Carezza-See immer unglaublich schön. Bei diesen Gelegenheiten erkennen wir, wie brüchig unsere Welt ist. Ich möchte keinen schlechten Moralismus machen, es ist leicht, gute Gedanken zu haben, wenn Sie mit solchen Szenarien konfrontiert werden. Leider missbrauchen wir jedoch unser Land. Wir wollen seine Schönheit ausnutzen, aber wir können sie nicht respektieren. Aber die Probleme treten hier nicht auf. Es ist das Schlagen von Flügeln von Millionen Schmetterlingen in der Welt, die einen Wind erzeugt haben, der so stark ist, dass er hier einen Wald zerstören kann. Jede kleine Geste gegen die Umgebung, wo immer sie ausgeführt wird, erzeugt ein Ungleichgewicht. Uns fehlt ein Überblick. Wir reden, aber wir tun es nicht. Wir fordern, geben aber nicht. Wir sind alle schuldig. Dann stellt uns die Natur die Rechnung vor.
Grazie per la traduzione a Christa Kofler
Foto della zona di Carezza dopo la tempesta Vaia
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